Henriette e le donne computer

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Due o tre anni fa, di questi tempi, vagavo per i corridoi della biblioteca dietro casa alla ricerca di ispirazione per la vita!

In particolare cercavo biografie di donne che avessero avuto il coraggio e la determinazione per “seguire il proprio sogno” e avessero, in qualche modo, “fatto la differenza”.

E’ stato così che mi sono imbattuta in un piccolo libro intitolato “Le stelle di Miss Leavit“(*) ed ho conosciuto Henrietta, le sue colleghe e il loro lavoro.

Ho letto il libro, mi ha colpito, l’ho restituito …e mandato nel classico “dimenticatoio”, fino allo scorso 8 marzo, quando sulla pagina Facebook anzichè le classiche mimose ho voluto pubblicare una foto di Henriette con 2 righe che spiegassero il perchè di questa scelta.

E’ stato in quel momento che nella mia testa ha preso forma l’idea della rubrica “WOW! Women On the Web” e che ho deciso che l’avrei inaugurata proprio con un articolo su questa donna!

Henriette nasce, vive e muore molto prima dell’arrivo del primo computer; è una astronoma, il suo lavoro era “catalogare le stelle”, perchè dunque metterla come prima protagonista di una rubrica Sì al femminile ma legata al mondo dei computer?

Semplice, perchè Henriette, nata molto prima dei primi computer, era lei stessa un computer!

La sua storia è più o meno questa:

Vissuta a cavallo tra l’ottocento e il novecento, Henriette Swan Leavitt, da poco laureata in astronomia, inizia a lavorare nel 1893 presso l’Osservatorio di Harvard come una delle “donne computer” che Mr Edward Pickering (responsabile dell’osservatorio) assumeva per misurare sulle lastre fotografiche del cielo, gli spostamenti degli oggetti fotografati e le loro magnitudini.

Henriette si dedica in particolare alle lastre delle Nubi di Magellano raccolte nell’arco di un decennio, producendo con esse un catalogo oltre mille mille variabili.

Ed è proprio esaminando tali variabili e che, nei primi decenni del ‘900, vale a dire nel periodo in cui gli astronomi di grido erano impegnati a chiedersi se l’Universo fosse rappresentato solo dalla Via Lattea o se invece fosse sconfinatamente più grande e complesso, Henriette fa una scoperta fondamentale per rispondere a questa domanda.

Henriette notò che più le variabili erano brillanti più lungo era il loro periodo; notò altresì che le variabili della Piccola Nube di Magellano mostravano una regolarità non presente in altre regioni dello spazio; ne dedusse che ciò fosse dovuto al fatto che le variabili delle Piccola Nube fossero tutte alla stessa distanza dalla Terra e teorizzò che qualora si fosse potuto misurare la parallasse di una di queste variabili (chiamate poi Cefeidi!) si sarebbe entrati in possesso di un “calibro” per misurare la magnitudine assoluta di ogni oggetto partendo dal solo periodo di pulsazione.

Insomma una scoperta più che considerevole per tutto il mondo astronomico!

Henriette viene ricordata oggi come “la donna che scoprì il metro per misurare l’universo” ovvero l’astronoma il cui lavoro ha permesso di calcolare distanze tra 100 e 10 milioni di anni luce, cosa che ha a sua volta permesso a personaggi come Hubble e Shapley, di sviluppare quei loro fondamentali lavori che hanno rivoluzionato le nostre conoscenze sulla Galassia e sull’Universo.

Inoltre la relazione periodo-luminosità delle Cefeidi, scoperta da Henriette, rappresenta a tutt’oggi il fondamento della nostra scala di distanze extragalattiche.

Ma Henriette, come ho accennato, non era l’unica a fare questo lavoro!

Il lavoro di catalogazione delle stelle veniva infatti regolarmente svolto in quel periodo quasi esclusivamente da donne, in parte perchè “costavano di meno” (e fin qui ninete di nuovo!!!) ma in gran parte perchè considerate più precise, affidabili, pazienti, obiettive, dotate di maggior spirito di osservazione e concentrazione rispetto agli uomini.

Insomma… la parte femminile dei nostri attuali computer! 🙂

E tutto questo mi conferma nella mia idea che:

non esiste alcuna “incompatibilità” tra donne e computer, anzi, c’è assoluta affinità e ampio spazio di sinergia!

E se Henriette ha fatto tanto per l’astronomia, campo considerato allora di pertinenza maschile, usando solo il suo “computer interiore” figuriamoci cosa possiamo fare noi oggi con l’aiuto di tanta spettacolare tecnologia a disposizione!

 

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