Come creare una Buona password

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Abbiamo appurato, qualche passo indietro, che non useresti mai un’unica chiave per aprire la porta di casa, quella della macchina e quella della cassetta di sicurezza in banca.

Abbiamo poi visto che, anche se fin’ora non l’hai fatto, è bene che applichi lo stesso criterio anche ai tuoi “possedimenti on-line“.

Vediamo ora quali sono i criteri con cui creare delle password che siano insieme ottime password e facili da ricordare.

Dico facili da ricordare perché le password in teoria andrebbero memorizzate, punto e basta, come si fa con il PIN del bancomat.

In pratica però, questo era possibile una decina d’anni fa quando le password che ci servivano erano 3: la posta elettronica, la banca e il nostro forum preferito.

Oggi, come visto nell’articolo legato, di password ce ne servono un po’ di più e va da sè che da qualche parte ce le dovremo scrivere.

Resta comunque importante che siano semplici da memorizzare in modo che il “foglietto salvatore” possa stare in un cassetto al sicuro ed entrare in funzione solo in caso di amnesia temporanea …e non stare appiccicato al monitor del PC o nel porta tablet!!!

La buona password …secondo i manuali

Una buona password, come recitano i migliori tutorial, è una parola abbastanza semplice per l’utente da essere ricordata ma abbastanza complessa per tutti gli altri per essere intuita …e questo già esclude i nomi di mariti, compagni, figli, nipoti, cani, gatti e criceti… di cui tutti sono a conoscenza!

Una buona password è composta non solo da lettere ma anche da numeri e segni grafici.

Una buona password è sempre superiore agli 8 caratteri e preferibilmente inferiore ai 15

Una veramente buona password è un insieme di lettere e numeri e segni generati casualmente

una buona password …

La buona password – secondo me!

Io, per creare una password per un nuovo account, mi sono inventata 2 metodi per la scelta della parola ed uno per “renderla Forte”.

Situazione A – scelta per affinità

C’è una parola o un gruppo di parole, che la mia mente associa automaticamente e senza che io sia stata a pensarci, alla registrazione on-line che sto facendo – quella è la base della password su cui poi lavoro per renderla più sicura.

Ad esempio se dovessi iscrivermi ad un sito per comprare libri on-line potrei pensare a cose come “Amo leggere”, “Tanti bei libri”, “Vivo per leggere”, “I love books”, “Quanti libri comprerò”… e via così

Situazione B – per amore del suono

Non mi “salgono” parole o frasette particolari?! Amen! Chiudo un attimo gli occhi ed estraggo dal mio cilindro magico una delle mie parole strane preferite e poi ci lavoro su!

E con parole strane intendo quelle parole magari un po’ desuete …proprio come la parola desueto!!! oppure molto settoriali, parole insomma che difficilmente altri penserebbero.

Esempio, se sei un amante della storia antica hai a disposizione un’esagerazione di nomi strani …asdrubale, menelao, vercingetorice, pièveloceachille, che a pochi verrebbero in mente!

Ed ecco una serie di parole o gruppi di parole che possono essere un’ottima base per la password, prese un po’ dai campi più disparati e così come mi vengono in mente al momento:

PastieraNapoletana, GnoccoFritto, Pizzoccheri, Termodinamica, Grandangolare, Puntogranadiriso, Aldebaran, Alfacentauri, nubedimagellano, quindicidiciotto, fogliebilobate, Mefistofele, australopiteco, armandotrovajoli, panchinadilegno, tritatutto, rivoluzionefrancese, scolapasta, settantottogiri, magnetofono, temperamatite, lancillotto, kilimangiaro, breithorn, cimadodici, passodelpordoi, labirintodigolgi…

Non sono cose astruse …ma già il fatto di usare più parole concatenate “punto grana di riso” ha un suo perchè

E poi ci lavoro su

Ovvero, trovata la parola che mi piace ci gioco in modo da renderla ancora più ricca e strana.

Così vercingetorige può diventare V3rc1ngeT0Rige^^ e “tanti bei libri” diviene #T4nt1B3Ilibri# o t4nTI_b&1-LibRI

In questo modo quello che sto facendo non è più rendere difficile la parola per un potenziale “invasore umano” che c’è ma è il minore dei problemi!

Quello che faccio è rendere quella che per me è una parola nota e facile da ricordare, di difficile lettura per i robots sgama password!

Detti “robots” sarebbero computer programmati per cercare di indovinare le password dei vari account …tipo quelli che vediamo ogni tanto in azione in certi film polizieschi! Mentre “sgama” è un termine tecnico per dire “adesso scopro che password hai usato”! 🙂

Nota che ho detto “di difficile lettura” e non “impossibile da scoprire” …ma di questi signori impiccioni, del perchè sono interessati alle tue password e del come fanno a catturarle, ne parliamo un’altra volta!

 

2 Comments

  1. Andrea DALLA LONGA ha detto:

    Ogni giorno si sveglia un programmatore di siti che ti chiede una nuova password come esistesse solo lui.
    Ogni giorno mi alzo e devo inventarmi una nuova password anche per i servizi più stupidi.
    Ogni giorno aggiungo una nuova password al mio elenco di già 56 psw.
    Ogni giorno vedo colleghi che, stufi di cambiare le password ogni mese, attaccano un foglietto al monitor con l’ultima password usata.

    Il programmatore pensa di aver reso più sicuro il computer dell’ufficio, mentre lo ha reso più vulnerabile.

    Patate in tecia

    • Nadia ha detto:

      😀 😀 Grazie Andrea per il tuo simpatico commento. Se ti può consolare, secondo le mie clienti io oltre alle mie 150 psw dovrei tenere e ricordare a memoria anche le loro! Buona giornata e “patate in tecia” anca a ti!

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